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CENNI
STORICI

La storia di un’istituzione tricesimana, che è stata fin dalla nascita ed è ancora un tassello importante del tessuto sociale della comunità;

Una corsa attraverso un centinaio di anni fatta di tanti momenti operosamente sereni, ma anche di vicende, in alcuni frangenti e per certe situazioni, tormentate, che la nostra scuola ha affrontato trovandosi addirittura coinvolta negli eventi di due conflitti mondiali, soffrendo l’adolescenza delle idee fondanti, martoriata da scosse sismiche.

Un’avventura ricca di fervore e generosità, non solo per la realizzazione ex novo di due edifici in diversa localizzazione, ma per il diuturno impegno che vi hanno dedicato e le continuano a riservare, in molti casi disinteressatamente e in silenzio, tante persone sia consacrate sia laiche, permettendole così di perseguire le sue finalità e di proseguire nella sua opera.

Qui si ha notizia di un asilo infantile già nel 1840 , istituito per opera del facoltoso Antonio di Pilosio, benemerito del nostro paese per varie iniziative e liberalità.

Giuseppe Costantini lo indica fondato addirittura nel 1823. Si sa che era chiamato Asilo di Carità, che raccoglieva oltre cinquanta fanciulli e offriva una scuola rurale aperta ai giovani del paese.

A fine ottocento le sorelle Ines e Amelia Tullio si dedicano all’insegnamento della dottrina cristiana per le fanciulle, attività che poi si prolunga in una “ scuola di lavoro”da esse diretta. Il pievano del tempo monsignor Castellani, vedendole così infervorate nell’opera educativa, le stimola ad aprire anche un Asilo Infantile.
L’istituzione ha la denominazione di “ Scuola Privata”. Sempre più frequentata, l’Istituzione delle Tullio per ragioni di spazio non può continuare a lungo in una modesta abitazione privata, così comincia a prendere corpo l’idea di costruire un asilo vero e proprio in un luogo adatto.

Già nel luglio del 1913, Mons. Buttò stipula una convenzione con le suore di “Maria Bambina”, in base alla quale su richiesta dell’arcivescovo, s’impegna a dare tre sorelle della Congregazione “ per la direzione e l’insegnamento nell’Asilo Infantile di Tricesimo”.

5 Aprile 1914 a questa data risultano completati i lavori che permettono l’inaugurazione della scuola e l’inizio dell’attività.

Nel 1944 sono date ufficialmente le attuali intitolazioni per l’asilo quella di Scuola Materna B.E. Valentinis, denominazione che tiene anche conto delle indicazioni ministeriali della “Carta della scuola del 1940”.

Nel maggio del 1945 a causa dello scoppio del carico d’esplosivo di un autocarro germanico, l’edificio viene distrutto quasi totalmente; certamente non può più ospitare né la scuola, né le suore.

Ben prima del terremoto del 1976 la previsione di un moderno edificio per la scuola materna è considerata indispensabile; i lavori iniziano ufficialmente il 21 novembre 1975.

A reggere la Pieve c’era il Mons. Giovanni Compagno; egli fu l’ideatore della nuova struttura della scuola materna parrocchiale, ma la realizzazione e l’inaugurazione spettarono al suo successore Don Italo Dreosto parroco di Tricesimo dal 1975 al 1989, che il 9 ottobre del 1977 aprì le porte di quella che ancora oggi, per i bambini di Tricesimo è l’isola felice sulla collina del Belvedere.

Nel nuovo fabbricato l’opera educativa inizia quindi nell’ottobre ’77.

L’anno successivo, grazie alle suore, si aggiungono in periodo estivo l’accoglienza di decine di piccini e lo svolgimento di corsi dicucito per ragazze.

Per la struttura del Belvedere la frequenza si attesta costantemente su valori medi attorno ai 120 alunni, non lontano dalla capacità di 150, numero di frequentanti che è stato avvicinato ma mai toccato. Dal 1991 al 2001 le suore Canonissime sostituirono quelle di Maria Bambina.

Nel 2001 le suore abbandonano definitivamente Tricesimo, lasciando la gestione della scuola totalmente in mano ai laici, sia pur sempre sotto la supervisione – presidenza del parroco, oggi Mons. Don Ariedo Iogna.

Importanti lavori sono intrapresi nel 2009/2010, allo scopo di dotare l’istituto di spazi adeguati, di rinnovare e di creare con un ampliamento una nuova ala con acceso indipendente.

In essa è ospitato un settore speciale della scuola, la cosi detta Sezione Primavera, progettata e costruita ad hoc per accogliere al massimo venti bambini dai 24 ai 36 mesi di età.

Ricordi di un tempo Siamo nel 2017; il secolo appena trascorso è stato teatro di innumerevoli cambiamenti e stravolgimenti non solo nella cultura, nella società e nelle abitudini, ma anche nelle istituzioni, con la scuola in primo piano.

Si è passati, infatti, dalla famiglia patriarcale a quella nucleare, dall’indigenza di massa a una condizione di benessere diffuso, con la figura della donna che ha saputo rendersi sempre più emancipata.

La nostra scuola parrocchiale inizia il suo cammino proprio alla vigilia della Gande La didattica del tempo certamente provvedeva, sulla base delle istanze di rinnovamento di inizio secolo, alla cura spirituale, intellettiva e morale dei piccoli.

L’ottica dell’istituzione ormai andava oltre la semplice cura , esaltava il bambino, per cui l’attività educativa iniziava a strutturarsi proprio a misura dei piccoli. La scuola cominciava finalmente ad assumere un valore in stessa, caratterizzandosi come ambiente familiare ed arricchente.

Nel corso degli anni si è potuto assistere a numerosi cambiamenti all’interno della scuola, lo Stato che propone a ritmo sempre più serrato nuovi “Orientamenti”o “Indicazioni” , con l’obiettivo di indirizzare , appunto, l’azione degli insegnanti e degli educatori.

L’agenzia educativa non è più istituzione a se stante, ma è riconosciuta come parte integrante dell’iter formativo del bambino e , pur non essendo scuola dell’obbligo, concorre alla crescita dei piccoli.

Nella sua evoluzione la didattica contemporanea oggi la scuola tiene sempre più conto dei bisogni e delle esigenze dei bambini, per cui l’istituzione infantile si prospetta come ambiente di apprendimento, relazione e cura, nel quale essi possono sviluppare un itinerario di conoscenza atto a valorizzare la loro potenzialità.

La scuola, consapevole del fatto che i piccoli arrivano con una personalità in formazione e pur con una storia, li aiuta a essere protagonisti del proprio itinerario educativo, mettendo ordine e a volte freno agli stimoli eccessivi, confusi e caotici con i quali i bambini vengono quotidianamente a contatto e che rischiano di sommergerli.

Perciò la didattica si dimostra sempre più attenta all’esperienza dei piccoli, alle innovazioni tecnologiche, alle proposte della società e della cultura, confermandosi così un punto fermo in un’epoca di continui cambiamenti.

La nostra scuola è parte integrante a tutti gli effetti del territorio, dimostrando grande sinergia e contato con le famiglie, che, sempre di più e con grande interesse, entrano in relazione con essa e con essa si coordinano in modo da garantire ai bambini un ambiente di crescita rispettoso dell’individualità del singolo e della sua dimensione sociale.

La stessa scuola, in una prospettiva di collaborazione con le famiglie, esplicita le scelte adottate sul piano pedagogico, curricolare organizzativo, al fine di rendere l’ambiente educativo positivo e valorizzante delle singole individualità.

Cento anni e poco più di scuola e di didattica quindi, in cui intere generazioni possono testimoniare quanto significativa e importante sia la Scuola dell’Infanzia “Beata Elena Valentinis” nel loro cammino e nella loro crescita personale e quale rilevanza questa istituzione abbia nel collocarsi all’inizio della storia di ogni bambino che sia passato e passi in queste aule.